Assirevi rileva una serie di criticità nei nuovi Esrs
L’Associazione italiana delle società di revisione legale (Assirevi) ha pubblicato la sua risposta alla consultazione lanciata dall’Efrag sulla revisione degli European Sustainability Reporting Standards (Esrs). La posizione evidenzia «una serie di criticità – si legge in una nota – che rischiano di compromettere la qualità e l’affidabilità della rendicontazione di sostenibilità».
Tra queste, una delle principali si concentra sull’introduzione del principio di “fair presentation”, tipico dei bilanci economico-finanziari, anche nella rendicontazione di sostenibilità. Secondo Assirevi, l’affermazione di tale principio è al momento del tutto prematura, sia perché tale principio non è incluso nelle attuali previsioni normative della Csrd, sia perché non risulta ancora assimilato nel contesto della sostenibilità.
Altro elemento di attenzione riguarda i cosiddetti reliefs, esenzioni o facilitazioni temporanee che permettono alle imprese di non fornire alcune informazioni quando la raccolta dei dati risulta troppo onerosa o complessa. Assirevi sottolinea che gli Esrs non spiegano in modo preciso quando un’informazione può essere omessa, e che questa lacuna rende molto difficile per il revisore valutare se l’omissione di un’informazione sia giustificata.
Un ulteriore rilievo riguarda l’applicazione del principio di doppia rilevanza, che necessita di una declinazione più chiara e operativa. Assirevi valuta positivamente l’impostazione “top-down” proposta per l’identificazione degli impacts, risks and opportunities (Iros), ovvero degli effetti che l’attività di un’azienda potrebbe avere sull’ambiente e sulle persone e di come questioni ambientali, sociali o di governance influenzano l’azienda stessa. Ma ritiene che i criteri di valutazione e i relativi esempi applicativi debbano essere meglio precisati.
«Riconosciamo lo sforzo di semplificazione condotto dall’Efrag – sottolinea il presidente di Assirevi Gianmario Crescentino – ma restano non pochi aspetti da chiarire e da migliorare nei nuovi Esrs. In una prospettiva più ampia, sarà poi decisivo rafforzare l’interoperabilità con gli standard dell’Issb, in particolare con i principi Ifrs S1 e S2. Solo un allineamento più efficace potrà rendere i diversi standard realmente utilizzabili e comparabili, riducendo gli oneri per le imprese e aumentando l’affidabilità delle informazioni rese a tutti gli stakeholder. La qualità e l’utilità del reporting di sostenibilità dipenderanno dalla capacità di costruire un sistema davvero integrato e armonizzato».
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