seconda edizione dell'Index sulla governance lanciato da et

L’azienda chiede un tool per l’integrated

8 Mar 2017
Notizie Companies & CSR Commenta Invia ad un amico
Va in questa direzione, quella di dare uno strumento concreto utile alle aziende, l'Integrated governance index, indice quantitativo costruito sulla base di un questionario alle principali società italiane quotate per monitorare il loro grado di integrazione degli Esg

Logo_IGI_bluLe aziende chiedono uno strumento per misurare l’integrazione della sostenibilità. Il 62,2% delle imprese italiane ritiene sia utile disporre di uno strumento dedicato per valutare fino a che punto la sostenibilità è integrata nella propria azienda. Il dato emerge dal rapporto di EY e Dnv GL “Seize the change” presentato ieri a Milano.

Un’indicazione rafforzata da quanto espresso anche dalle aziende più avanti in termini di integrazione della sostenibilità, quelle che il rapporto ha identificato come i “leader”, ossia le aziende che «credono nell’importanza di integrare la sostenibilità nel proprio core business e hanno una visione chiara su cosa significhi». Il 73,9% di queste riterrebbe utile avere a disposizione un tool di assessment.

Va in questa direzione, quella di dare uno strumento concreto utile alle aziende, l’Integrated governance index (Igi) sviluppato da EticaNews con TopLegal.  Si tratta di un indice quantitativo costruito sulla base di un questionario alle principali società italiane quotate. L’Igi si pone l’obiettivo di esprimere in modo chiaro e sintetico a che punto sono le aziende nella governance integrata, ossia nella governace dei fattori non financial. Quindi una valutazione sul loro posizionamento in relazione alla loro capacità di integrare i temi Esg all’interno della struttura e della vita dell’azienda.

Allo stesso tempo, come è emerso dai primi feedback delle aziende che hanno partecipato alla prima edizione, diventa esso stesso un tool che allena le aziende a pensare in modo integrato, un test interno su cui verificare le aree di avanzamento e i punti migliorabili: le domande sono infatti pensate per chiedere l’attivazione di molteplici aree interne alle aziende, dal general counsel al Csr manager, dal segretario del Cda al direttore Hr passando per il Chief risk officer e l’investor relator (ma l’elenco non è esaustivo).

L’evoluzione del sistema verso una governance integrata è un processo di trasformazione culturale, connesso a doppio filo con lo sviluppo del reporting integrato e dell’integrated thinking. Con Integrated thinking si intende la considerazione attiva da parte dell’organizzazione delle relazioni tra le sue varie unità operative e funzionali e le forme di capitale che l’organizzazione usa o è in grado di influenzare. L’Integrated thinking conduce a processi decisionali e azioni conseguenti – integrati – perché considerano la creazione di valore nel breve, medio e lungo periodo.

La governance infatti è solo la conseguenza di un processo decisionale che pensa in modo integrato considerando le ricadute su tutte le forme di capitale. E l’Integrated governance è un concetto che sta affermandosi come una variabile cruciale per le aziende impegnate a ridisegnare i propri modelli in un’ottica di sostenibilità futura. Parlare di integrated governance significa, quindi, affrontare un processo complesso, nel quale le problematiche di compliance si intersecano con tematiche di rendicontazione, posizionamento strategico e interazione con il sistema degli stakeholder (mercato e investitori inclusi).

L’integrated governance index vuole essere uno strumento  chiaro e mirato  per un primo assessment di questo processo. Sette le aree di analisi ordinaria individuate:

  1. Codice di autodisciplina e sostenibilità
  2. Diversity, professionalità, indipendenza del board
  3.  Csr integrata nella retribuzione
  4.  Csr integrata nelle strategie di business
  5. Comitati del board e sostenibilità
  6. Csr e investitori responsabili
  7. Piani di successione

A cui si affianca un’area di indagine straordinaria specifica per quest’anno, che verte sul recepimento in azienda della direttiva non financial. ll 2017 sarà un anno chiave per la governance della sostenibilità, con la spinta del decreto attuativo della direttiva non financial, pubblicato in Gazzetta il 10 gennaio. Diventa ancora più urgente per le aziende pensare in modo “integrato”: l’obbligatorietà della rendicontazione dei fattori non finanziari per le imprese più rilevanti, stabilita dalla direttiva, rende infatti quanto mai prioritario assicurarsi che l’intera macchina aziendale sia in grado di produrre dati di qualità e allineati alla strategia, comprendendo come gestire al meglio gli aspetti ambientali, sociali e di governance all’interno della società.

Conclude il questionario un’area di indagine statistica (senza punteggio) sulle linee guida Esg presentate da Borsa Italiana.

La compilazione dei questionari è in corso e i risultati verranno presentati durante l’Integrated governance conference il prossimo 21 giugno.

Elena Bonanni

@ElenaBonanni

 

 

 

 

 

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